Community Theatre for Sustainable Development”: workshop di Alessandra Cutolo in Sudan

Community Theatre for Sustainable Development”: workshop di Alessandra Cutolo in Sudan

Diversi uomini, in diverse parti del mondo, sperimentano il teatro come un ponte – sempre minacciato – fra l’affermazione dei bisogni personali e l’esigenza di contagiare con essi la realtà che li circonda.
Perché proprio il teatro come mezzo di cambiamento, quando siamo coscienti che sono ben altri i fattori che decidono della realtà in cui viviamo? Si tratta di una forma di accecamento? Di una menzogna vitale?
Forse per loro “teatro” è ciò che permette di trovare il proprio modo di essere presenti (…), cercando rapporti più umani fra uomo e uomo, nell’intento di realizzare una cellula sociale in cui le intenzioni, le aspirazioni, le necessità personali cominciano a trasformarsi in fatti.
Eugenio Barba da “Il manifesto del Terzo Teatro”

Il teatro è da sempre uno spazio di “formazione umana” e di condivisione, che consente scambi culturali e sociali, dialogo e sviluppo di empatia, oltre che comprensione di se stessi e degli altri. In luoghi in cui la povertà non consente il soddisfacimento dei bisogni fondamentali, il teatro è orientato ad affrontare le fragilità, alla creazione di un contesto di ascolto aperto, attento e ricettivo che alleni gli individui ad affrontare con maggior sicurezza la difficile realtà sociale in cui vivono, sostenendone il lavoro di crescita.
Su tali basi si intende costruire il “Community Theatre for Sustainable Development”, workshop teatrale condotto da Alessandra Cutolo a Khartum, realizzato con il contributo del MiBAC – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo in Sudan, nell’ambito del programma Italia Africa Culture 2019 del MAECI -Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. A partire dal “gioco del teatro” si intende promuovere messaggi educativi, per superare le inibizioni e creare relazioni positive. La tecnica del gioco fornisce – in modo divertente ma strutturato – la possibilità di elaborare e trasformare i conflitti quotidiani, aiutando a rafforzare la fiducia in se stessi e nel gruppo. Il teatro si fa strumento educativo, efficace e diretto, per stimolare i partecipanti all’assunzione di comportamenti più consapevoli in materia di salute e nutrizione, oltre che per favorire la creazione di un ambiente più sicuro in termini di inclusione sociale in contesti di forte diversità.
Grazie alla partecipazione di 25 attori del Teatro Nazionale Sudanese e del College of Art and Music of the Sudan University of Science and Technology, Alessandra Cutolo, supportata da un assistente, un video-maker e un rappresentante dell’Agenzia di Cooperazione Italiana in Sudan, costruirà un lavoro a partire dall’uso del corpo e della voce, andando a riscoprire e valorizzare l’importante patrimonio di racconti orali del luogo.
Il programma si articolerà in due fasi: un primo periodo di ricognizione e ricerca, della durata di una settimana, avrà luogo dall’8 al 15 marzo e sarà sfruttato per conoscere i vari interlocutori del posto per impostare il lavoro effettivo che si svolgerà invece in un secondo momento, dal 28 aprile al 10 maggio.

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